Confusioni
Autore: Alan Ayckbourn
Atti: 2
Genere: Commedia brillante
Con: Danilo Aicardi, Gino Brusco, Giorgia Brusco, Chiara Giribaldi, Eugenio Ripepi
Regia: Gino Brusco
L'autore:
La trama:
Confusioni, scritta nel 1974, e' una commedia composta da 5 brevi atti unici, molto eterogenei come tono, ma collegati da personaggi curiosamente ricorrenti e dal ruotare degli stessi attori. Questi propongono, in modo paradossale e quasi grottesco, alcuni dei temi piu' attuali nella vita contemporanea ed il collasso dei codici di comportamento sociale. In Figura materna (teatro dell'assurdo) una donna intrappolata nel suo ruolo di madre, Leslie Compton (Chiara Giribaldi), non sa vedere attorno a se' che bambini, continuando a trattare tutti come tali...anche i suoi due vicini di casa Rosemary e Terry (Giorgia Brusco e Eugenio Ripepi) Nella situazione Al bar (impianto realistico) il marito di costei, Harry Compton (Gino Brusco), in viaggio per lavoro, continua caparbiamente, in un crescendo di euforia alcolica, di sedurre due refrattarie ragazzette incontrate in un bar di provincia: Paula (Giorgia Brusco) e Bernice (Chiara Giribaldi), sotto lo sguardo ironico del barman (Danilo Aicardi) Nella terza piece Tra un boccone e l'altro (teatro sperimentale) il pubblico segue un dialogo a brandelli, attraverso le orecchie di un cameriere (Antonio Manconi) che assiste impassibile ad una duplice, aspra, crisi fra due coppie di coniugi: i Pearce (Gino Brusco e Chiara Giribaldi) e i Chalmers (Eugenio Ripepi e Giorgia Brusco) In La festa di Gosforth (farsa) per ilarita' pura, una festa di campagna, marcia inesorabilmente verso il disastro, nonostante il tentativo di puntellarla da parte di Gordon Gosforth, suo maniaco organizzatore (Antonio Manconi) coadiuvato da Milly Carter, una giovane maestra di scuola (Giorgia Brusco), da Stewart Stokes, un boyscout (Eugenio Ripepi) e dal vicario Joh Brightwight (Danilo Aicardi), trascinando con se' anche il Consigliere Emma Pearce, ospite d'onore (Chiara Giribaldi). Nel finale Due chiacchere al parco (beckettiano) cinque solitudini tentano di confrontarsi, ma davanti all'egocentrismo di ciascuna, rimangono per l'appunto tali.
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